Comunicazione & Forme



 

 

 

 


Il Racconto del Mese

< Ottobre 2007   >

 La verità arriva sempre alle persone

di Angela Battaglia

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LA VERITA’ ARRIVA SEMPRE ALLE PERSONE
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Il filosofo Seneca scrive a Lucilio “Lettere a Lucilio”: “…Vivi senza avere segreti nemmeno per i tuoi nemici.”
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C’era una volta, tanto tempo fa, una ragazza giovane, di 17 anni. Questa ragazza giovane, come lo è per tutte le ragazze giovani, aveva nei suoi pensieri l’amore. Fu a quell’età che ebbe la fortuna di incontrare l’amore.
Dopo sei anni di fidanzamento Lara e Vitaliano si sposarono: ventidue anni di età lei e ventisette anni di età Vitaliano. Furono felici per lungo tempo. In questo lungo tempo viaggiarono, si realizzarono entrambi professionalmente, furono in grado di acquistare ciò che serve alle coppie: la casa e tutto il resto.
Ci fu una condivisione totale e seppero tenere lontane dalla loro unione le persone cattive. Avevano molti amici e socialmente erano inseriti nella città dove abitavano.
Le feste in compagnia, gli appuntamenti di rilievo si alternavano al lavoro di entrambi. Avevano un bel rapporto cordiale con gli appartenenti ai reciproci settori lavorativi. Ebbero anche l’immensa gioia di diventare genitori e seguire con amore il compito più bello della vita fino a quando lui divenne una persona con un ruolo apicale.
Il ruolo apicale di lui arrivò quando lui aveva 57 anni di età. Ne approfittarono in tanti. E tanti e alcune ne godettero i risvolti.
Vivere con la gente e anche per la gente era una regola di vita della coppia: tutto era nelle loro regole. Ma non fu più “regola” quando una donna sporca nell’animo fece in modo che i collaboratori di lui fossero allontanati per praticare il gioco dell’asso piglia tutto. Usò, questa donnetta, le regole attuali di vallettopoli. Ma non era valletta bensì un’acqua cheta, insospettabile, che come l’acqua quando è cheta e stagnante “fete” e puzza, cioè provocava fetore da tutte le parti. In breve tempo l’acqua cheta Bernarda Braga (fidanzata di Peppino Maggi) allontanò Vitaliano da tutti: famiglia, amici, collaboratori. Le energie di Vitaliano in questo ruolo apicale che alla scadenza, dopo 5 anni, non si è visto rinnovato, furono protese verso l’assunzione e la carriera di acqua cheta-fetida che raggiunse, senza averne le qualità, in breve tempo, l’ottavo livello. Per la tal cosa, alcuni collaboratori, soprattutto per gli incentivi economici in surplus che riceveva la biologa, si lamentavano scandalizzati: “Il professore Vitaliano Respizzi non è più lui; sembra faccia ruotare tutto verso la carriera della biologa; anche quando è necessario colloquiare con un medico manda sempre, a dirigere, la biologa che non è mai all’altezza del compito. Nelle cartelle dei ricoverati ha inserito il vocabolo impanata: “lingua impanata”, come se fosse una cotoletta, al posto di impagnata!”.
Sul fatto che la gatta morta, dalle caratteristiche esteriori dei denti gialli e delle gambe sifilitiche, risultava intestataria di due appartamenti (come documentava la visura immobiliare) “acquistati” nell’arco di un anno e in regime di separazione dei beni dal marito suo coetaneo trentaquattrenne: il marito ne era al corrente e complice? Connivente sicuramente sì. Del tipo struzzo (“niente saccio e niente voglio sapè”) a malincuore ha dovuto ammettere, dopo avere ascoltato una registrazione telefonica intercorsa tra Bernarda Braga e Lara Respizzi, che sì, era evidente la “relazione illecita”, ma che lui “probabilmente” avrebbe perdonato sua moglie e si sarebbe guardato all’interno del suo matrimonio per vedere se funzionava.
Considerando che in seguito, stando le cose senza alcuna modifica, questi due coniugi, Peppino Maggi e Bernarda Braga coniugata Maggi, che si sono contemporaneamente sentiti dare in faccia dalla signora Lara Respizzi l’appellativo di “adultera a pagamento” a lei di “quacquaraquà” a lui, poichè stanno ancora insieme, erano complici delle azioni deleterie nelle quali si erano impegnati a non farle trapelare e che invece li ha segnati palesemente per tutta la vita?
Questi due incivili che non hanno avuto rispetto degli altri e continuano a non averne, a loro modo si amano. Ma, quando lui guarda in faccia lei, non può far finta di vedere inviolato il sacramento della fedeltà coniugale, bensì la condizione di adulterio ammessa dalla stessa adultera: “Ho sbagliato per leggerezza…”.
Lei “ha sbagliato per leggerezza” fino a un mese antecedente il loro matrimonio, ha ripreso a “sbagliare” al ritorno dal loro viaggio di nozze e continuerà a sbagliare. E lui, Peppino Maggi, infilerà la testa in un buco ancora più profondo perchè: chi nasce tondo non può morire quadro. Ma, vale la pena, valeva la pena per soldi, carriera e sete di potere riflesso sporcare la loro vita matrimoniale? Quale educazione daranno alla loro figlioletta, quella della concussione sessuale?
Il matrimonio equivale a un contratto: quando presenta il vizio dell’infedeltà continuativa può essere annullato.
La moglie di Vitaliano, che ama molto leggere, durante quell’orrido periodo durato 5 lunghi e orridi anni, lesse “Alberoni”. Dal libro “Innamoramento e amore” di Francesco Alberoni capì il genere di donne arriviste, immorali e senza qualità, amanti del potere, che per avere potere si celano dietro uomini di potere per soddisfare malvagiamente la sete di potere. Acqua cheta rappresentava la Robespierre del posto di lavoro: i deboli la temevano e le persone forti la disprezzavano e la evitavano.
Come in tutte le favole, anche in questa favola vuole esserci una morale, che è utile evidenziare: la verità arriva sempre alle persone. Ed è sciocco colui che pensa di poter vivere indisturbato agendo celatamente con sotterfugi e nascondini facendo male agli altri senza essere “toccato”. Ciò che si vuole nascondere, colui che vuole nascondere le proprie azioni contro gli altri sa di agire nel male, altrimenti non le nasconderebbe.
Il bello della vita è il contrario, cioè, poter vivere serenamente. Perché, ciò che si semina si raccoglie. Possono vivere serenamente coloro che operano con onestà: nella correttezza, nella pulizia, nel rispetto verso gli altri. Il filosofo Seneca scrive a Lucilio “Lettere a Lucilio”: “…Vivi senza avere segreti nemmeno per i tuoi nemici.”, che equivale al detto della cultura popolare: “Male non fare e paura non avere”.
In questa favola la verità è arrivata alle persone e le persone hanno fatto chiarezza. In questa favola ognuno ha avuto il suo: chi ha agito male è indietreggiato, chi ha agito secondo coscienza è rimasto nella sua dimensione del vivere secondo coscienza. I conti tornano. E la vita continua.
Con la nuova direzione, la biologa svolge compiti amministrativi. Come per sua abitudine alle scorrettezze, durante l’orario di lavoro, convinta di non essere scoperta usa del tempo per telefonate personali (truffa ai danni dell’ente che la paga per lavorare) e per inviare sms: “Dopo una lunga pausa, quand’è che ci possiamo vedere?”.
Il “Vivi senza avere segreti nemmeno per i tuoi nemici”, di Seneca, può anche significare che ciò che per noi sembra nascosto e celato può non esserlo per la controparte che ha capacità “visive” che noi non riusciamo a contemplare e a considerare.
Siamo consapevoli in molti che dalle lezioni di vita attinge soltanto la saggezza. Non vi attinge, ahiloro, né la stupidità e soprattutto non vi può assolutamente attingere, l’immoralità.

NOTE: La fantasia attinge dalla realtà per dare veridicità al Racconto.
Ma come in ogni racconto, il gioco forte va alla fantasia. Fatti, luoghi e persone sono frutto di fantasia.

LA VERITA’ ARRIVA SEMPRE ALLE PERSONE
è un episodio, dal Racconto, “Una storia immorale”-

Angela Battaglia