Comunicazione & Forme



 

 

 

 


Il Racconto del Mese

< Dicembre 2007   >

 IL VISCHIO

di Angela Battaglia

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IL VISCHIO
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Siamo all’esterno di un chiosco di fiori, in Piazza Grande.
So di non avere banconote. Ma mi fermo per contare se le monete rimaste sono sufficienti all’acquisto del vischio e, per essere facilitata nell’operazione, appoggio la borsetta su una panchina esterna al chiosco.
Il fiorista, gentilmente esce dal suo box e mi sposta una pianta per farmi più spazio.
Una studentessa spagnola (l’accento è spagnolo) che è vicina alla stessa panca, portandosi la sigaretta in bocca, dice: “Non ho l’accendino…”
“Io sì”, intervengo rammaricata per non avere ancora smesso di fumare, e glielo porgo.
Poi, rivolgendomi al fiorista, chiedo: “Quanto costa il vischio?”
“Cinque euro”, mi risponde, e rientra nel suo box.
Intanto che rovisto nella borsa, alla ricerca del portamonete sommerso tra carte varie, converso con la signorina, che, dopo aver acceso la sigaretta mi restituisce l’accendino.
“Lei è studentessa, vero, di dove?”
“Della Spagna; vicino a Barcellona”.
“Programma ERASMUS?”
“Sì; frequento Ingegneria di Architettura”.
“Ingegneria…di architettura…?”, riformulo io.
“Sì, alla Nave”, conferma lei.
Dopo un po’ la ragazza spagnola viene raggiunta da un suo coetaneo che la saluta sorridente e mi affretto a concludere il dialogo, formulando gli auguri, per lasciarli andar via.
“Grazie. Tanti auguri di Buon Natale anche a lei” ricambia la studentessa universitaria, e mi sorride.
Riprendendo a contare le monetine racimolate ne faccio la somma: una moneta da 2 euro, due monete da 50 contesimi e 5 monete da 10 centesimi fanno 3 euro virgola 50 centesimi. Li trattengo nel palmo della mano sinistra ed entro dal fiorista: “Al momento ho soltanto tre euro e mezzo, e vorrei prendere ora il vischio per non dover ritornare apposta”.
“Il vischio lo vuole naturale o dorato?”, chiede professionalmente il fiorista, come se, nell’incassare un euro e mezzo in meno, stesse facendo un’azione insolita e gradita .
Mentre raggiungiamo insieme la parte esterna del chiosco coi portafiori in esposizione rifletto su come sia bello il comportamento amichevole di noi uomini, “ripassandomi” teneramente il sorriso del venditore di fiori, il mio stesso sorriso e il sorriso della ragazza spagnola.
Giunti al vischio e alla preferenze della scelta, tra naturale e dorato, preferisco il dorato. Pago i tre euro e cinquanta e penso alla contentezza che a sua volta avrà la persona che, avendo io risparmiato tempo che poco ne ho, di lì a poco lo riceverà.
Infatti non terrò per me il vischio dorato. Ma mi prenderò il tempo (e i soldi) per ritornare apposta nei prossimi giorni in Piazza Grande per acquistare piantine fiorite al prezzo giusto.
Dopo i pensieri e i propositi, il percorso verso la mia autovettura parcheggiata (niente multa!) mi offre l’incontro con un venditore ambulante che mi propone in accendini e chincaglierie varie. “Non ho soldi”, gli dico libera da condizionamenti. E felice, molto felice.
“Buon Natale”, mi dice il venditore ambulante extracomunitario del quale sono qualche volta acquirente. “Buon Natale”, rispondo io.

La libertà non è uno spazio libero e neanche il volo di un moscone…”: Giorgio Gaber: ironico e canzonatorio, arriva da una radio lontana!
Già! La libertà: o il senso di libertà.
La libertà è avere soldi, ma poterne fare a meno. Libertà è vivere con onestà e dignità. Libertà è agire con coscienza e saper sempre rispondere alla propria coscienza e agli altri: come se fossero, gli altri, la nostra stessa coscienza.
Libertà! Libertà individuale o in un contesto sociale. Libertà collettivita. Pensieri e espressioni di filosofi e artisti, tra i quali, appunto, Giorgio Gaber, cantautore della canzone dal titolo “La libertà” e della quale mi viene spesso in mente questo verso: “La libertà non è star sopra a un albero/ non è neanche avere un’opinione/ la libertà non è uno spazio libero/ libertà è partecipazione”.
In questo Racconto, nello spazio temporale di dieci minuti abbiamo partecipato in quattro persone: la graziosa studentessa spagnola venuta in una Università italiana a studiare col Programma Erasmus, il fiorista gentile, il ragazzo venditore ambulante, sorridente, ed io: coinvolti e partecipi, in una bella atmosfera natalizia.

Angela Battaglia