IL COLORE DELLA
SCALA
Prima pubblicazione su:
Corriere della Sera - Vivi Milano
Seconda pubblicazione su: Comunicazione & Forme
Autore: Marianna Vazzana
IL COLORE DELLA SCALA
Dov’è finito il giallo piermarini? Quanti milanesi si sono lamentati per la nuova Scala grigio perla…Forse, perché non conoscono quest’antica storia svoltasi proprio nella loro città:
“Abitava all’ombra della Madonnina, circa duecento anni fa, un vecchio saggio. Tanta gente si recava da lui per chiedere consigli e, un giorno, si presentarono nella sua abitazione due uomini:
- “Signore, costui è un ladro! Ha rubato la mia merce al mercato!”
- “Quello che dice è vero, ma ne sono stato costretto.”
- “Come si può essere costretti a rubare?”
- “Il mio padrone non mi paga da tempo, e dovevo pur sfamarmi…”
- “E dovrei quindi rimetterci io?”
Chiesero al saggio di stabilire chi aveva ragione e chi, invece, torto. L’anziano disse: “Il mercante ha ragione, perché ha subito una perdita. L’uomo accusato ha torto, perché si è impossessato di qualcosa che non gli apparteneva”. Diede al mercante un foglio bianco e all’accusato uno nero. Poi proseguì: “Il mercante ha torto, perché non ha saputo comprendere i bisogni di un suo concittadino. L’accusato ha ragione, perché ha agito spinto da una necessità più grande della legge umana”. Prese i fogli che aveva appena distribuito e ne invertì i rispettivi proprietari. Subito dopo continuò a parlare: “La ragione non sta mai tutta da una parte e il torto tutto dall’altra”. Afferrò allora i biglietti dai colori opposti e li strappò: con le mani mescolò i minuscoli pezzi e li stese su un tavolo. Ora il mercante e l’accusato, che non capivano il significato di quel gesto, osservavano stupiti il piccolo mucchio formato dai frammenti bianchi e neri. A quel punto, l’anziano sapiente tirò fuori dalla tasca un pezzo di carta grigio e lo mostrò ai due uomini: “Non si può quindi assegnare ad uno di voi il foglio bianco e all’altro quello nero: eccone uno grigio, che li contiene entrambi”.
Così anche la Scala è diventata grigia: per ricordare sempre ai milanesi che, accanto alle leggi del diritto, ci sono quelle del cuore.
Marianna Vazzana