Novembre 2005
"Trasporto e pianificazione. Il Piano Generale del Traffico Urbano di reggio Calabria nell'area dei quartieri di Santa Caterina e San Brunello"
Tesi di Master della
Dott.ssa Giuseppina Romeo
La Dott.ssa Giuseppina Romeo
MASTER DI I LIVELLO IN PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE
Finalizzato alla formazione diESPERTO IN PLANNING
1.1 Titolo della Pubblicazione: Trasporti e pianificazione. Il Piano Generale del Traffico Urbano di Reggio Calabria nell’area dei quartieri di Santa Caterina e San Brunello
- Ente: Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria – Dipartimento
Scienze Ambientali e Territoriali
- Ente Stage: Comune di Reggio Calabria - Ufficio tecnico del traffico
- Tutor Accademico: Arch. Antonio Maria Leone
- Tutor Aziendale: Ing. Francesco Germolè
- Studentessa: Giuseppina Romeo1.2 Riferimenti culturali e tematiche sostanziali relativi alla ricerca svolta
La pianificazione dei trasporti rappresenta un processo particolarmente complesso che sta assumendo sempre più un ruolo centrale nelle politiche territoriali in conseguenza delle mutevoli condizioni economiche e produttive, delle nuove emergenze sociali e ambientali, delle nuove forme di cooperazione e di diffusione insediativa territoriale. Per queste ragioni mentre si avverte l’esistenza di più adeguati strumenti analitico-conoscitivi e metodologie, emerge contestualmente la necessità di una riflessione sul problema della pianificazione dei trasporti in rapporto alle interazioni col territorio.
“Quando si affronta il problema dei trasporti, considerando che il trasporto stesso ha come finalità ultima quella di fornire un servizio, ci si accorge immediatamente delle difficoltà cui si va incontro in quanto ci si trova a studiare un processo caratterizzato da una doppia complessità. Una prima complessità di ordine interno deriva dal grande numero delle variabili e dalla forte interconnessione e interdipendenza delle componenti che entrano in gioco nel processo. L’altra complessità è di ordine esterno, in quanto il trasporto diventa di fatto uno strumento di regolazione e per certi aspetti di condizionamento per lo sviluppo del sistema territoriale complessivo. Proprio l’ordine esterno mette in evidenza l’interazione trasporti territorio e l’interdipendenza tra trasporti e sviluppo socio-economico possiamo infatti ben evidenziare come la mobilità trova la sua motivazione fondamentale nella utilizzazione dello spazio” . Questo ci fa riflettere come non si tratti di argomentare degli studi specialistici e tecnici del settore dei trasporti, ma bensì, momento più importante è quello di comprendere nell’assetto funzionale del territorio quei servizi, attrezzature e infrastrutture che attraverso una corretta organizzazione e strutturazione delle parti garantiscono un’efficace ed effettiva qualità urbana, territoriale e ambientale.
Oggetto fondamentale dello studio sono quindi i problemi urbanistici connessi al traffico urbano, dove si intende con “traffico” non soltanto il comportamento dei veicoli nella rete viaria, ma anche le cause di natura sociale ed economica alla base di certi modi di spostamento, le implicazioni che l’aumento dei veicoli circolanti nelle aree urbane, determina a livello politico, amministrativo, economico e dove si intende per “urbano” un ambito spaziale più vasto di quello delle città “convenzionali”: in pratica l’intera area dove si esercita con una certa intensità l’influenza urbana, sia attorno agli insediamenti interni, sia lungo gli assi che collegano tali insediamenti tra loro.
Sostanzialmente centrata sull’aspetto urbanistico del problema, la ricerca, partendo dal presupposto che solo una più approfondita conoscenza delle principali variabili che determinano e caratterizzano il traffico urbano può consentire di situare con esattezza i termini del problema, cerca di definire le interazioni. L’obiettivo di ordinare i trasporti urbani non è realizzabile attraverso un intervento settoriale, o agendo ad un solo livello. Tentare ad esempio di riorganizzare il traffico solo attraverso la ristrutturazione fisica dei nostri insediamenti sarebbe destinata a fallire; così come hanno dato ben scarsi risultati tutti i tentativi di risolvere i problemi del traffico solo a livello tecnologico, o limitandosi a introdurre mezzi di trasporto più veloci, o più adatti alla circolazione in città. La complessità del problema ed il gran numero di fattori in gioco confermano che l’unico metodo per ottenere risultati attendibili ed indicazioni operative realistiche sta nel considerare il problema del traffico urbano in termini globali, da un punto di vista urbanistico, economico e sociologico. “…la pianificazione dei trasporti come settore, ma settore come segmento di un insieme unitario, com’è e deve essere la pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale” .
Le proposte che devono essere realizzate nel lungo periodo spesso sono esposte a forti problemi poiché vengono a mutare le condizioni preesistenti, si modificano gli utenti, i decisori e i fattori ambientali; questo comporta grosse difficoltà nel raggiungimento di obiettivi prefissati e che le soluzioni scelte per raggiungerli non siano valide. Una definizione del problema che sarebbe possibile fare è quella di formulare e implementare le proposte di piano nel lungo periodo tenendo conto delle modificazioni non solo della natura, ma anche del modo in cui il sistema può cambiare. La necessità di un nuovo approccio metodologico alla pianificazione dei trasporti deriva da questa sua capacità di incorporare i fattori di incertezze.
Considerato che le forme di comunicazione e l’attività umana costituenti il processo di mutamento di un sistema hanno un elemento vocazionale o spaziale, il tema in oggetto può essere inteso come analisi dello spazio di relazioni funzionali tra attività da un lato e ruolo giocato dall’elemento trasporti, come supporto di tali relazioni, dall’altro. Privilegiando tale aspetto “spaziale” si intende mostrare, attraverso i contributi raccolti, le possibilità teoriche e d’uso dei modelli, nonché le difficoltà inerenti alle loro applicazioni con l’obiettivo di mettere a confronto alcune offerte tecniche rispetto alle necessità della pianificazione.
“E’ necessario dunque affrontare il problema nella sua specificità, nel modo di concepire i nuovi indirizzi di politica dei trasporti, ai cui esiti sono legati strettamente i risultati di una pianificazione urbanistica orientata decisamente a ritrovare l’efficacia e l’efficienza della sua stessa pratica.
Programmare rigorosamente il sistema della mobilità è uno dei compiti da affidare alle decisioni degli operatori tecnici e politici, in una visione di globalità nelle scelte di pianificazione”.1.3 Obiettivi del project Work
Negli ultimi anni è fortemente maturata la consapevolezza che le prospettive di sviluppo della mobilità nelle aree urbane sono legate non tanto e non solo alla dotazione infrastrutturale e alle capacità fisiche dei sistemi di trasporto, quanto soprattutto alla messa a punto corretta e rigorosa di attività di controllo e di regolazione del sistema.
L’obiettivo a cui si farà riferimento sarà il considerare il sistema dei trasporti come componente essenziale di un processo di pianificazione teso al raggiungimento di risultati globalmente efficaci, cogliendo il compito di un sistema di trasporto urbano di far muovere cose e persone da un luogo ad un altro. Questa elementare definizione di scopo è utile perché ci ricorda che il compito è definito sia dall’ubicazione dei punti di partenza e di arrivo, che dai canali di movimento. Per questa ragione, il problema del trasporto urbano riguarda sia la pianificazione e il disegno della città che la tecnologia dei trasporti.
Col lavoro di ricerca si vuole delineare il dibattito sul problema dei trasporti secondo due linee: definire i compiti ed i requisiti del sistema e individuare i modi, socialmente accettabili ed economicamente realizzabili, secondo canoni urbanistici, per il raggiungimento di quegli obiettivi.
L’urbanista sa per esperienza che una modifica nei canali o nei flussi di traffico inciderà sulla configurazione degli usi del suolo, ma non può prevedere come e in che misura egli può desiderare di usare la pianificazione delle strade e dei trasporti pubblici come strumento per raggiungere una certa configurazione degli usi del suolo; d’altro lato, vorrà anche evitare i possibili mutamenti in senso negativo che il miglioramento della rete stradale o del trasporto pubblico potrebbe provocare.
Appare evidente considerare entrambe le facce della relazione fra traffico ed uso del suolo. Se l’obiettivo è il modello di uso del suolo, bisogna tener conto dell’effetto potenziale di un mutamento nelle attrezzature o nei flussi di traffico, mentre se l’obiettivo è di soddisfare le necessità del traffico, queste necessità muteranno con il mutare del modello di uso del suolo: occorrono quindi metodi di analisi del traffico che prendano in considerazione i vari effetti di questa relazione.
Lo scopo di questo studio è la pianificazione territoriale dove la pianificazione dei trasporti è un settore di questo ambito più vasto e più articolato, avvicinandosi secondo un approccio sistemico, senza mai dimenticarsi anche dell’interdipendenza tra trasporti ed economia, territorio come già detto e società nella sua totalità. Nell’ambito dell’approccio sistemico del problema trasporti si ravvisa nelle caratteristiche strutturali del sistema la necessità di consolidare una funzione sicuramente “dinamica”: quella secondo la quale le attività di trasporto rappresentano una componente essenziale per il progresso economico e sociale. Rilievo strategico di eccezionale importanza assumerà in questo studio il Piano dei trasporti che è uno dei mezzi più efficaci per perseguire gli obiettivi di sviluppo economico-sociale e fisico di una realtà territoriale. La questione del trasporto è affrontata in forma integrata sia tra i “modi” di trasporto che nello “spazio”, pertanto il presente lavoro riguarda l’approccio sistematico ai problemi di elaborazione, progettazione, adozione, attuazione e gestione di un Put e nello specifico quello di Reggio Calabria, secondo le direttive emanate in base al nuovo codice della strada.
1.4 Metodologia e fasi della ricerca
La difficoltà sempre crescente di conciliare la domanda di mobilità con un tessuto urbano antico e una dotazione di infrastrutture inadeguate e mal utilizzate ha dei riflessi negativi che possono sinteticamente riassumersi in vari aspetti: la tutela della salute minacciata, sia dall’inquinamento che dalla congestione del traffico; la tutela della vita umana minacciata dalla scarsa sicurezza della circolazione; la tutela ambientale, sia come salvaguardia, sia come recupero degli spazi e come fruizione e tutela dell’esistente; la congiuntura economica, sia per il risparmio energetico, sia per il recupero di ore lavorative e per il contenimento dei tempi di percorrenza che per il risparmio di ingenti risorse per riparare danni prodotti dalla congestione della circolazione; da queste enunciazioni scaturisce l’adozione del piano urbano del traffico.
La metodologia è stata quella di ripercorrere l’articolazione del processo di pianificazione dei trasporti trattando parallelamente i sistemi organizzativi dei trasporti e la loro interazione col territorio, con lo sviluppo socio-economico e la qualità urbana; è parso quindi essenziale fornire il panorama degli strumenti e metodi già consolidati con lo sguardo sempre attento ai fondamenti della pianificazione urbanistica.
Nell’ambito di tali tematiche oggetto di studio e di ricerca del project work è stato il piano generale urbano del traffico di Reggio Calabria, e nello specifico dando attenzione alla macrozona di traffico che comprende i quartieri S.Caterina e S.Brunello.
Prima di analizzare nella sua specificità i complessi problemi legati alla città di Reggio Calabria trattati dal Pgtu si è ritenuto utile accennare alla struttura del processo di pianificazione trattando contenuti, metodi e struttura generale del processo di pianificazione dei trasporti, ponendo l’attenzione: ai tre livelli territoriali, nazionale, regionale e locale, del processo di pianificazione dei trasporti corrispondenti ai tre livelli di articolazione della pubblica amministrazione e alle diverse scale territoriale alle quali si manifesta la vita economica e sociale dei cittadini e di conseguenza la loro domanda di mobilità; e all’articolazione del processo di pianificazione strategica e tattica.
Il lavoro di studio tocca insieme tecnica ed urbanistica dei trasporti; come precedentemente accennato, si sono sottolineati i rapporti tra infrastrutture e territorio, sistemi organizzativi e contesto urbano dando conto di come il problema della dotazione dell’efficacia di comunicazione giochi uno ruolo determinante per lo sviluppo del territorio, modificando l’uso delle risorse e di tutti quei settori ad esse legati. Parallelamente si sono individuate le finalità del Pgtu che possiamo sintetizzare in: migliore sicurezza stradale e riduzione del numero elevato degli incidenti; resa di una più ordinata circolazione sia nel senso di movimento che di sosta, e proposta dell’uso alternativo dei mezzi pubblici; riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico e migliore qualità negli spazi pubblici, risparmio di energia e limitazione del grado di usura della città. E’ stata quindi considerata, la macrozona S.Caterina - S.Brunello, questa non rappresenta il margine nord della città consolidata e sua periferia, ma parte urbana ulteriore con proprie centralità per una porzione del territorio comunale. In merito all’area viene percorsa una strada che va: dall’evoluzione dell’organizzazione insediativa dell’intera zona, dal sistema infrastrutturale alle peculiarità ambientali, passando anche attraverso le previsioni per l’area del piano regolatore del Quaroni degli anni settanta, i ruoli le funzioni urbane e le caratteristiche di fruizione, nonché le aree problema, le valutazioni prepositive e i riferimenti metodologici.
Prendendo visione delle elaborazioni grafiche e tecniche del Pgtu degli scenari futuri, delle linee guida e delle proposte operative del piano, il processo di pianificazione dei trasporti si è mostrato sicuramente complesso in una città dove molteplici sono le problematiche e le relazioni, in funzione del fatto che, se le tecniche ci aiutano nelle rappresentazioni grafiche, matematiche e statistiche, consentendoci di definire il nostro sistema come modello in questa sua complessità di forme e contenuti, arrivare ad una comprensione dei fenomeni urbani significa andare oltre a queste.1.5 Caratteri di originalità degli esiti conseguiti
La pianificazione dei trasporti riveste una sempre maggiore rilevanza strategica nelle economie avanzate perché un’efficace rete di trasporto, costituita da sistemi più rapidi, più sicuri e più economici di quelli attuali, è tra le condizioni essenziali per soddisfare esigenze di cooperazione e/o di competizione tra aree e sistemi economici diversi; come la scelta degli assetti di sistemi di trasporto è centrale per il raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale; perché rispetto agli obiettivi di equità spaziale e di efficienza del territorio, la pianificazione dei trasporti è chiamata a ricercare soluzioni in grado di garantire l’equità territoriale sempre più messo in crisi dalla diffusione di modelli insediativi residenziali e produttivi a bassa densità.
“Molti dei problemi di trasporto nascono da una organizzazione inefficiente del territorio e da difetti accumulati nella fase più recente della crescita degli insediamenti” .
L’effetto città sul territorio ha, infatti, prodotto l’estrema difficoltà di creare un sistema efficiente di trasporto sufficientemente capillare tale da servire a costi sostenibili l’intera collettività. I modelli elaborati dalla cultura urbanistica per affrontare i problemi di interazione trasporti – territorio sono molto spesso trattati in modo semplice e per certi versi perfino semplicistici. Ciò è il frutto di una scarsa integrazione tra il punto di vista trasportistico, tutto centrato sul dimensionamento e sul funzionamento dei sistemi infrastrutturali, e il punto di vista urbanistico, sensibile alla destinazione d’uso dei suoli e alla definizione di regole improntate a criteri di salvaguardia o di controllo, ancora poco attrezzato per definire e gestire le entità che sul territorio si muovono, anche se sensibile alle problematiche relazionali che si sviluppano mediante reti, siano esse fisiche o immateriali. Emerge di conseguenza la necessità di una migliore integrazione tra politiche urbanistiche e politiche del settore trasporti.1.6 Fonti bibliografiche
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Urbanistica n.115/2000 pp.35-43; 52-59Relazione tecnica ed allegati cartografici del Pgtu di Reggio Calabria
Relazione tecnica della variante al Prg di Reggio Calabria