Aprile 2009
Social Card, un aiuto per i Cittadini meno abbienti -
di Gianpiero Dèlmati
Social Card – Un aiuto, dallo Stato italiano, per le famiglie meno abbienti_______________________________________________________________________________
La “Social Card” o “Carta Acquisti” è il “bancomat” senza intestazione, o anonimo, del valore di 40 euro mensili, che secondo quanto previsto dall’articolo 5 del decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze del 16 settembre 2008, viene concessa ai cittadini residenti in Italia in possesso, contemporaneamente, di specifici requisiti tra cui:
a) avere età non inferiore ad anni 65; b) essere soggetto incapiente; c) avere un reddito inferiore a euro 6000; d) avere un ISEE (indicatore della situazione economica) in corso di validità inferiore ai 6000 euro; e) non essere intestatario di più di una utenza elettrica domestica, di utenze elettriche non domestiche, di più di una utenza del gas, proprietario di più di un autoveicolo, proprietario con una quota superiore o uguale al 25% di più di un immobile ad uso abitativo; non essere proprietario con una quota superiore o uguale al 10% di immobili che non sono ad uso abitativo o di categoria catastale C7; non essere titolare di un patrimonio mobiliare superiore a 15000 euro; f) non fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni, eccetera eccetera.
Oppure essere in possesso, contemporaneamente, di altri requisiti.
http://www.mef.gov.it/carta%5Facquisti/
Alla base del decreto c’è che lo Stato italiano cerca di aiutare i cittadini meno abbienti in un periodo di crisi economica che, pare, sia più ampiamente rilevata come recessione coinvolgendo gran parte dell’economia mondiale. A tale proposito si legge su diversi quotidiani che la “forma” adottata per l’operazione sociale in essere, per alcuni, ha l’aspetto della”carità”; vieppiù, l’aiuto poteva essere dato sotto altre forme (leggi quattrini). E qui sorge una domanda: e se i cittadini bisognosi non avessero nemmeno questo? Ma è possibile che ogni qualvolta in cui il Governo adotta un’azione, non vada mai bene?! Che cosa hanno proposto, anzi, concretato coloro i quali si rimettono esclusivamente a considerazioni negative nei confronti dell’Esecutivo? Personalmente non mi sento “suddito” di nessuno e vivo in un Paese democratico e non reputo “carità” ciò che è erogato dallo Stato in questo frangente, considerando che abbiamo le “casse statali” che piangono.
Penso che, coloro i quali usufruiranno di tale, se pur “piccolo” aiuto, non staranno a sottilizzare sulla forma, bensì sulla tangibilità dell’iniziativa. O no?! Certo, a detta dei bastian contrari era possibile intervenire sul sociale con altri modi… ma, come il leggendario “uovo di Colombo”, dopo, tutto è più facile alla polemica, dopo! Sta di fatto che questo è diventato un Paese dove la polemica, forse solamente per il gusto di esserlo, è regina. Così recita un vecchio detto: con le chiacchiere non si ottiene nulla, sono i fatti che contano.
E quei cittadini cui spetta la Social Card, lo sanno benissimo, poiché di fatti hanno bisogno e non di chiacchiere a posteriori! E credo anche che la Social Card possa “aiutare” circa un milione e trecentomila concittadini. Non sarà molto, ma è già qualcosa.
Gianpiero Délmati