San Luca, Corrado Alvaro, e le bellezze naturali.
Malgrado sorga a circa 300 metri sul livello del mare, adagiato sulla mezza costa che forma la Valle del Torrente Buonamico, le sue condizioni climatologiche risentono moltissimo della sua posizione pienamente aspromontana. Vi si arriva dopo aver lasciato la statale 106 jonica, poco prima dell'uscita di Bovalino (lato Sud), ed imboccando un'agevole arteria che costeggia il Torrente Buonamico. Fa parte della Diocesi di Locri-Gerace ed ha una popolazione di circa 4.500 abitanti animati da uno spiccato senso della cordialità. Gran parte della popolazione vive di pastorizia e di agricoltura, ma sono molti coloro i quali hanno avuto uno sbocco occupazionale nel settore della forestazione.
La particolarità di San Luca è che si conosce la data precisa di fondazione: il 18 ottobre 1592.
Nacque infatti dallo spostamento dei profughi della città di Potamìa costretti ad abbandonare le abitazioni coinvolte da movimenti franosi. I resti dell'antica Potamìa si trovano nei pressi del fiume Bùtramo; fu infatti distrutta dal terremoto del 1783. Anche il nucleo originario del paese nuovo fondato nel 1592 è ormai un paese fantasma, il centro abitato si è espanso negli anni ai suoi piedi ed è lì che risiedono oggi i sanluchesi. Il centro storico è un borgo caratteristico e vi si incontrano ancora testimonianze di antiche abitazioni di grande fascino. A San Luca nacque Corrado Alvaro, uno dei più noti scrittori calabresi, al cui nome sono intitolate una Fondazione nonché un'attiva associazione culturale. La casa dello scrittore è ora adibita ad un mini museo ed è sede della Fondazione.
Il territorio del Comune, il secondo per superficie in Provincia di Reggio Calabria dopo quello del capoluogo, racchiude in sé infinite varietà di paesaggio; la densità incolta della macchia mediterranea lascia il posto, salendo di quota, a fitti boschi di castagni e di querce, di pini larici e di abeti bianchi, nei quali è possibile incontrare il lupo e lo scoiattolo, il gufo reale e lo sparviero.
Del comune di San Luca fa parte la famosa valle delle Grandi Pietre, dove si ergono enormi monoliti, fonti di antiche leggende e miti, tra i quali primeggiano Pietra Cappa, Pietra Longa e Pietra Castello (un dito puntato verso il cielo, come scrisse Corrado Alvaro).
Un interessante itinerario storico-culturale ed ambientale si può compiere partendo dalla casa natale di Alvaro, sede della Fondazione a lui intitolata e del parco letterario, visitando il centro storico di San Luca, che ha come luoghi privilegiati la Chiesa Madre di Santa Maria della Pietà, all’interno della quale si trova una splendida Annunciazione ad opera dell’artista Nik Spatari, i resti del palazzo Stranges e la splendida veduta della Loggia del Petto. Lasciando poi il centro abitato e percorrendo un tratto della fiumara Buonamico, forse la più bella fra le tante che caratterizzano l'Aspromonte, ci si addentra tra i ruderi dell'antico abitato di Potamia, abbandonato come detto nel secolo XVI; e da lì si parte poi, penetrando nel cuore più remoto dell'Aspromonte, alla volta dell'antico e suggestivo santuario basiliano di Polsi, luogo di culto mariano per eccellenza dell’intera provincia reggina.
L'Autore
Corrado Alvaro è nato a San Luca il15 aprile 1895. Il legame indissolubile con la sua terra natia lo ha spinto ad ambientarvi i testi più suggestivi della sua narrativa, ed in particolare Gente in Aspromonte (1930). Il suo attaccamento a San Luca traspare in maniera nitida dai seguenti versi tratti dalla “Ballata in cerca di padrone” della raccolta Poesie Grigioverdi:
Ho nella mente un paese
con un cimitero e due chiese.
Nel cimitero la biada cresceva
e falciata il guardiano la vendeva
ché in quel paese tutto era giardino.
In quel paese tutto era giardino,
cuore d’uomo e di femmina persino.
Cori e danze eran belli a vedere
nella malinconia di certe sere
quando il mondo pareva là finire.
Unico tra gli scrittori calabresi di questo secolo a poter entrare nella classicità, Alvaro è stato anche un grande autore e critico di teatro (Lunga notte di Medea, del 1949, una rivisitazione della Medea di Euripide, si pone di diritto tra i grandi testi tragici del nostro secolo) ed inoltre, finissimo traduttore e saggista di rilevanza assoluta, anche in virtù di un'esperienza cosmopolita che lo portò a vivere a Parigi e a Berlino e a visitare, da inviato speciale per la “paginatrè” di importanti quotidiani nazionali, realtà e paesi lontani. Ma la grandezza degli orizzonti culturali di questo autore calabrese del Novecento, si misura nella fusione della cultura calabrese legata alla terra ed ai valori umani, con la realtà europea conosciuta durante le esperienze all’estero che non hanno scalfito, bensì rafforzato la sua identità di sanluchese. La Fondazione, guidata dal Presidente Aldo Maria Morace, reggino, prof. straordinario di letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari, intende promuovere non solo la figura di Corrado Alvaro, ma anche l’ambiente raccontato dall’autore nei suoi scritti. Il Parco Letterario ne è una prova lampante. Un suggestivo cammino attraverso luoghi e sentieri descritti dall’autore in cui emerge la veridicità della narrazione ed in cui molti paesaggi, panorami o singoli manufatti architettonici vengono guardati attraverso gli occhi di un grande uomo di questa terra.
Dicembre 2004
San Luca,Corrado Alvaro, e le bellezze naturali.
Federico
Curatola