Novembre 2006
Replica
del cinque novembre duemilasei
di Giuseppe Romeo
REPLICA DEL CINQUE NOVEMBRE DUEMILASEI
“Io che continuo ad amare la vita in tutti i suoi altalenanti aspetti positivi e negativi, formali e sostanziali, vivendola come posso e come credo senza appiattimenti trovando piacevole avventurarmi nella costante ricerca della conoscenza del meglio e del sapere”
Avevo messo in conto che il mio precedente articolo, sulle reazioni manifestate dai Rappresentanti del Mondo Islamico alle recenti puntualizzazioni fatte dal Papa sulle differenti visioni di Dio fra cattolici e musulmani che continuo a ritenere ingiuste e non appropriate, mi avrebbe fatto correre il rischio di entrare nel mirino anche di qualche disavveduto lettore.
Rischio che c’è e che rimane nell’ordine naturale delle umane vicende; ma, schietto come sono sempre stato e continuerò ad essere per il resto della mia vita, non mi passa mai per la mente di defilarmi soprattutto quando mi sento coinvolto, come cittadino di questo mondo, in vicende pregiudizievoli alla libera manifestazione delle proprie idee politico/religiose e alla civile e pacifica convivenza sociale e mondiale.
Pertanto, non mi sono tirato indietro, esprimendo la mia personale opinione costruttiva ed a chiare lettere, anche in questa problematica vicenda che ha messo in luce sostanzialmente una pericolosa intollerante suscettibilità islamica nei confronti di chi non crede o non opera come i Musulmani e persino di chi sa dire innocuamente “pane al pane e vino al vino” come ha fatto il Pontefice.
Quando c’è di mezzo il pericolo reale di pregiudicare la conquistata esistenza libera e dignitosa delle persone singole o dei popoli occidentali, come quella in atto (in alcuni casi e ambienti ancora soltanto sulla carta) non c’è da stare alla finestra o andare a cercare il pelo nell’uovo non frullato ma messo in chiaro dal Papa, come qualcuno ha fatto per non svignarsela del tutto, ma scendere in campo con le armi appropriate e non artefatte della chiarezza, del rispetto, del confronto e della fermezza negli intendimenti.
Per fare tutto questo non necessita essere dotati di indomito coraggio ma avere soltanto la semplice consapevolezza del rischio di farsi sopraffare ingiustamente e dell’insorgente e conseguente interesse/dovere proprio e della Comunità di appartenenza a fronteggiarlo con convinta e solidale partecipazione a tutte le iniziative che si reputino necessarie e più appropriate per impedirne l’evento dannoso.
E’ quello che ho inteso fare, che sto facendo e che farò nel pieno rispetto delle altrui opinioni in merito, con l’auspicio della reciproca predisposizione d’animo tollerante di ogni persona libera, pensante e giudiziosa che mi legge.
Non mi sono sorpreso, pertanto, che dopo il precedente articolo sull’argomento del Papa, il mio indirizzo di posta elettronica si sia intasato di vari messaggi ed allegati non in lingua italiana che ho dovuto cestinare e cancellare, mio malgrado, non potendoli leggere o fare tradurre adeguatamente per mancanza di dimestichezza con le lingue straniere, per ripristinare il normale funzionamento del servizio di ricezione del p.c. interrottosi per sovraccarico.
Ringrazio ugualmente tutti i miei lettori e tutti coloro che mi hanno inviato e mail assicurandoli che per l’avvenire non mi sottrarrò dal dare risposta, compatibilmente con tutti gli altri miei impegni professionali e ricreativi, a tutte le e mail che mi perverranno in lingua italiana con precisa identificazione personale del mittente ed in lingua italiana, come farò io adottando rispettosamente all’occorrenza la lingua madre di qualsiasi destinatario straniero che darà ospitalità nel suo indirizzo di posta elettronica alla mia eventuale corrispondenza.
Io che continuo ad amare la vita in tutti i suoi altalenanti aspetti positivi e negativi, formali e sostanziali, vivendola come posso e come credo senza appiattimenti trovando piacevole avventurarmi nella costante ricerca della conoscenza del meglio e del sapere per potermi affrancare dal peggio, dal troppo e dal vano, partecipo volentieri, come cittadino del mondo intero ma da italiano, ad ogni gara esistenziale con tutti i miei simili ed anche con la occasionale collaborazione gratuita e disinteressata alla esistenza e prosecuzione di questo giornale, senza trascurare, come è nel mio stile di vita, tutti gli altri momenti impegnativi e di relax della mia partecipazione sociale nel dovuto reciproco rispetto delle cosi dette regole del gioco democratico che assicuro e che pretendo.
Giuseppe Romeo
*Avvocato -Foro di Milano- Patrocinante in Cassazione-
Giudice T.C.T.R.della Lombardia- e mail pepesommer@tiscali.it