LA SANTIFICAZIONE
DI PADRE GAETANO CATANOSO
dalla prospettiva dei Media
Relazione
del Convegno organizzato dalla Federazione dei Circoli Calabresi e
dall'Associazione Culturale San Francesco di Paola
Salone Tiepolesco di Via Montenapoleone, 22 -
Milano 17 dicembre 2005
I Santi stanno in Cielo. Ma l'operato e il comportamento che fa ascendere verso la “santità” sta in Terra. Sta nelle azioni, nei comportamenti, nell’amore che si riesce a dare. Gli studiosi e gli storici ce ne lasciano traccia.
Per i Media testimone diretto di San Gaetano Catanaso, celebrato Santo da Papa Ratzinger il 23 ottobre 2005, è il nipote Pasquale Catanoso, che è da ritenersi, l'unico nipote vivente di un Santo.
Pasquale Catanoso è calabrese.Scrive lo scrittore Domenico Caruso in “Storia e folklore calabrese” nel capitolo dedicato a Padre Gaetano Catanoso:
"L’educazione ricevuta durante la prima infanzia può condizionare il ruolo che si assume nella vita, poiché le emozioni e i sentimenti di quel periodo rimangono indelebili nella memoria”.
La contemporaneità dà rilievo alle componenti educazione e famiglia, prioritari nel cammino sociale; ed erano gli aspetti che ci interessava cogliere attraverso le testimonianze dirette del NIPOTE DEL SANTO.
“OGNI SABATO – DICE IN UN DIALOGO PASQUALE CATANOSO, nipote del Santo - ANDAVO A FARE VISITA AGLI ZII. QUESTA ERA UNA CONSUETUDINE DELL'EDUCAZIONE DI FAMIGLIA, e come per gli altri zii, andavo a trovare zio Gaetano”.Ancora dall'altra testimonianza dello scrittore Domenico Caruso:
"Da bambini, negli anni trenta, abbiamo frequentato la scuola materna istituita a S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.) da Don Gaetano Catanoso e dalla Suore Veroniche abbiamo appreso parole e buoni esempi d'ispirazione evangelica. L'umile figura del Padre fondatore, che spesso veniva a farci visita, ha contribuito alla formazione del nostro carattere… come pure la nostra devozione per Maria ha avuto origini da quegli incontri salutari (…) Tutti lo ricordiamo sorridente col Rosario in mano e disponibile sempre".L'analisi e lo studio della componente "santità", interessa la scienza religiosa. L'informazione guarda nella specificità il Sociale.
Nell'articolo sul giornale Comunicazione & Forme, titolato "Il Prete del Sud assurge a Santo" e pubblicato a settembre nella sezione Cultura e Formazione, hanno avuto rilievo grafico la fotografia del nipote del Santo e la testimonianza dell'Onorevole Luigi Meduri: "Dobbiamo impegnarci tutti, nei nostri ruoli, affinchè quest'evento rimanga impresso nell'immaginario collettivo come uno dei più belli e positivi e non avvenga soltanto in Piazza San Pietro, ma avvenga in un contesto di grande gioia e di grande partecipazione popolare che coinvolga tutta l'Area Grecanica"Altissima testimonianza è nelle parole che Papa Vojtyla da Piazza San Pietro disse ai Fedeli che lo stavano ad ascoltare, domenica 4 maggio 1997, mentre proponeva Padre Gaetano Catanoso, a 34 anni di distanza dalla morte, al culto della Chiesa locale: "Avete avuto, molti di voi, la fortuna di conoscere un Padre che riempiva dei contenuti più alti questo termine".
In Papa Woitila si può cogliere la terreneità, l'elemento terreno, l'aspetto sociale: "Avete avuto molti di voi la fortuna di conoscere un Padre che riempiva di contenuti..."
Il giornale culturale e scientifico "Comunicazione & Forme" ha colto la "fortuna", o l'attualità, di far conoscere l'esistenza del nipote del Santo.
Ma, quanti sono i Santi calabresi?
In "cerca con google" c'è l'imbarazzo della scelta (www.enrosadre.it/santi/patroni/calabria.htm), e, Patrono della Calabria, quindi il più "quotato", è San Francesco di Paola, festeggiato il 2 aprile.
UN CONTRIBUTO INTERNET - Fonte: www.sanfrancescodipaola.it; www.minimi.it
San Francesco di Paola
Qualche indecisione degli studiosi si è avuta nell'attribuzione del cognome, decidendo per "Martolilla" invece che per il cognome D'Alessio. Concordi sul luogo e la data di nascita decretarono:
"Francesco nacque il 27 marzo 1416 a Paola (Cosenza) da Giacomo Martolilla e Vienna da Fuscaldo"
Agli inizi del 1470, Francesco Martolilla divenne per il territorio di Paola un punto di riferimento religioso e sociale, entrando nel cuore della gente che si recava da lui per sottoporgli problemi di diversa natura.
Un atto notarile e probabilmente altri reperti documentali indicano Martolilla quale il cognome di San Francesco
"Un atto notarile rinvenuto nel convento di Paola e datato 29 ottobre 1503, attesta che Brigida Martolilla, figlia della defunta Vienna da Fuscaldo, dona al Convento di Paola la quarta parte del terreno situato tra Lattarico e Torano. La donatrice viene indicata dal notaio Andrea Marchese di Paola, col cognome Martolilla. Anche nel processo cosentino, in riferimento al Padre di San Francesco, il teste 6 alla seconda domanda risponde, che … nella predetta terra di Paola, nacque Giacomo Martolilla, padre di Francesco".
Pare che l'equivoco possa essere sorto dal cognome del cognato, il figlio del quale, Andrea D'Alessio, venne chiamato in Francia al servizio del re.
Esistono pronipoti di "Francesco Martolilla?
Stando a Pagine Bianche virgilio.it, pare di no
Calabria "Martolilla": zero utenti
Lombardia "Martolilla": zero utenti
Lazio: zero utenti
Campania: zero utenti
Per il cognome D’Alessio, stessa fonte, limitata a due Regioni, abbiamo
in Calabria: 8 utenti
in Lombardia: 129 utenti. Evidentemente il cognato di San Francesco di Paola si era trasferito in Lombardia.
Tendenza inversa per "Catanoso": 3 Lombardia; 25 in Calabria.
Auguri di Buon Natale.
...Fatti non foste (non fummo) ...ma per seguir virtute (attingendo dai Santi) e, interscambievole, conoscenza.Angela Battaglia
Angela Battaglia,
Direttore Comunicazione & Forme
(foto di Antonio Palazzo)
Relazione : "La santificazione di Padre Gaetano Catanoso" di Angela Battaglia
a cura di Maria Richichi