Casa d'Europa
di Milano
Società Umanitaria - Sala degli Affreschi - Via Daverio, 7 - Milano -
CONVEGNO del 23 Novembre 2002
"Rapporto Pubblica Amministrazione e sicurezza del cittadino"
Relatore: Avvocato Giuseppe Romeo
Il benessere sociale, inteso come accettabile condizione di vita libera e
dignitosa, in buona salute per tutti, benessere che istituzionalmente devono
perseguire gli stati moderni a conduzione democratica, non può essere
raggiunto senza che venga garantita la sicurezza sociale;
è da ritenersi essenziale, infatti, per il raggiungimento del benessere
sociale, che il corpo sociale da governare possa operare con tutte le sue
componenti individuali e di gruppo non in condizioni di incertezza, ma di
garanzie pubbliche che gli consentano di operare liberamente nel rispetto
delle regole che ne delimitano il percorso.
La pubblica amministrazione che ha come suo compito essenziale, come si sa,
quello di applicare in concreto le scelte politiche, non ha un ruolo di
secondo piano nel perseguimento di questa pubblica finalità in condizione di
sicurezza; non sta ad essa interpretare le scelte politiche, infatti, ma
applicarle e farle rispettare con la dovuta
precisione e puntualità anche quando dovessero essere eventualmente
sbagliate; essa è posta da tramite, infatti, tra il potere legislativo e
regolamentare e i soggetti destinatari, per cui ha l'onere rilevante di
rendere efficace sul piano concreto quanto viene deciso di volta in volta in
campo politico e di promuovere tutte le iniziative necessarie per rimuovere
tempestivamente eventuali ostacoli che ne impediscano o ritardano
l'attuazione; tutto ció è anche necessario affinchè il cittadino elettore
possa vedere e capire da che parte sta effettivamente la responsabilità
della inefficienza generale o settoriale della Pubblica Amministrazione.
La insicurezza sociale non discende soltanto da una esigenza parzialmente o
totalmente insoddisfatta di intervento tempestivi ed appropriato delle forze
dell'ordine, ma dalla carenza in generale della pubblica tutela che genera
un diffuso stato di incertezza operativa; il cittadino, infatti, è insicuro
quando percepisce che nel fenomeno sociale nel quale è coinvolta la sua
presenza non è sufficientemente protetto dalla insidia di discriminazioni,
di emarginazione, di soprusi, di prevaricazioni e di ricatti e si trova
costretto a battere altre strade per rimediarvi per la impraticabilità
totale o parziale delle vie legali che la Pubblica Amministrazione in
generale non è in grado di garantire a tutela delle rivendicazioni dei suoi
diritti.
La sicurezza sociale, pertanto, che rappresenta una fondamentale
condizione per lo sviluppo civile ed economico dei popoli propio perchè si pone
come presupposto determinante per l'effettivo raggiungimento del
benessere sociale, è legata essenzialmente al buon andamento della pubblica
amministrazione e all'esercizio effettivamente imparziale della sua attività
da svolgere con la dovuta prontezza e non a
rilento; viceversa quando cioè, l'attività dei pubblici poteri non è
connotata da tali qualità, si diffonde nel corpo sociale, come diffusamente
avviene, soprattutto nelle popolazioni meridionali d'Italia, maggiore
incertezza di quella fisiologica, a detrimento della legalità e del
benessere sociale; occorre, pertanto, che in sede politica si avverta questa
remota esigenza ancora attuale e pressante di rendere precisa, puntuale,
appropriato ed imparziale la risposta della pubblica amministrazione alle
domande individuali e collettive che pone ogni corpo sociale amministrato.
La sicurezza, del resto, è un bisogno innato che si avverte dal primo vagito
in correlazione col mistero stesso della vita; un bisogno di protezione che
avverte l'infante all'interno della sua famiglia e che avverte la sua stessa
famiglia all'interno della società in cui è aggrappata; chi è preposto,
pertanto, a operare per il raggiungimento del pubblico bene non può non
tenere conto di questo individuale innato bisogno di tutela che si sente
prima del raggiungimento della maggiore età per trasformarsi dopo in un
bisogno di certezze operative anche in vista del proprio futuro
familiare e sociale; certezze operative che spesso, come è notorio, non si
intravedano nel quadro ingarbugliato (che offre di sè, da un lato, la
pubblica amministrazione e il potere giudiziario incapaci di affrancarsi
dalla crisi di affidabilità in cui versano nella pubblica opinione e
dall'altro la politica quando è troppo conflittuale e si mostra incapace di
rimediarvi in modo appropriato con l'adozione di scelte univoche e
tempestive, per fare fronte ai reali bisogni della gente; un apparato
pubblico, infatti, incapace di fare fronte convenientemente ai bisogni della
gente o peggio ancora
arroccato su posizioni autoritarie si rende i poco credibile e
inevitabilmente fa aumentare il tasso di incertezza e di paura esistente
nella società alimentando per converso la certezza di farsela franca a chi
ha più propensione a badare ai suoi interessi personali o di gruppo in modo
illegale a scapito di chi invece vuole rimanere ancorato al rispetto delle
regole poste a base della civile e ordinata convivenza democratica.
Per dare sicurezza al cittadino necessitano, pertanto, più certezze nella
individuazione della responsabilità dei pubblici poteri, responsabilità che
viene vanificata quando manca o viene eluso l'obbligo del rendiconto e
quando i termini di intervento o decisionali non sono perentori ma
ordinatori consentendo larghi spazi di discrezionalità agli operatori
pubblici; necessitano pure, più prevenzione, più precisione, più
tempestività, più informazione e semplificazione, soprattutto nel
campo del diritto che disciplina i rapporti tra i soggetti privati e tra
questi e quelli pubblici; esigenze operative queste che richiedono una forte
motivazione attitudinale e una elevata qualificazione professionale e
responsabilizzazione degli operatori pubblici; tutto ciò è necessario per
riporre fiducia nella efficacia dell'intervento pubblico per dissuadere
consequenzialmente dall'esercizio arbitrario delle proprie ragioni e dal
delinquere in generale; occorre, pertanto, che tutti i pubblici poteri
operino per dare queste certezze senza le quali perdono autorevolezza,
alimentando
discredito nelle istituzioni pubbliche ed insicurezza sociale; autorevolezza
che nel nostro Paese, sotto gli occhi di tutti, appare molto compromessa.
La Casa d'Europa, che non ha fini di lucro, ha pieno titolo di occuparsi di
questo annoso problema per favorire la indispensabile armonizzazione dei
vari sistemi di intervento pubblico esistenti nei vari Paesi della Comunità
europea, resasi necessaria anche per garantire pari Opportunità fra tutti i
cittadini della Comunità; se, infatti, la Casa si organizzerà Regione per
Regione in ogni paese della Comunità per affiancarsi in ausilio alle
istituzioni pubbliche europee nell'azione volta alla effettiva integrazione
politico/economica, assumendosi il compito del monitoraggio dei reali
bisogni di sicurezza sociale che emergono, di volta in volta, nei vari paesi
della Comunità, potrà dare, come auspico un autorevole decisivo contributo
propositivo per fare crescere la fiducia nelle pubbliche istituzioni; questa
fiducia, di fatto, rappresenta il vero metro di misura del tasso di
sicurezza esistente in ogni società; quando tra le popolazioni, infatti,
spira più aria di fiducia nelle pubbliche istituzioni anziché di sfiducia,
nel fenomeno sociale si intravede più serenità che smarrimento, più
opportunità e meno
rischi, condizione questa che è indispensabile per favorire l'operosità dei
singoli e dei gruppi in un reale clima di legalità che sta alla base di un
effettivo ordinato e proficuo sviluppo dei rapporti sociali e dell'ordine
pubblico in generale.
Relazione : Rapporto pubblica amministrazione e sicurezza del cittadino di Giuseppe Romero
a cura di Maria Richichi