Luglio 2011
"Periculum in me recipio"
OPINIONE di-
Gianpiero Dèlmati
2011
Opinione Opinabile - Luglio 2011
Ecco fatto. Abbiamo votato per le Amministrative, per i Referendum e anche, a Milano, per referendum cittadini … per “tastare il polso” ai milanesi su alcune situazioni riguardanti la metropoli lombarda. Bene. Ora il primo cittadino dice che si atterrà alle segnalazioni indicate dalle urne urbane. Sembrerebbe un atto democratico notevole, ma, a mia opinione, rimane che accontentare le esigenze della cittadinanza certamente non sarà facile, anche perché le esigenze costano. Non vorrei che fra qualche tempo (magari prossimo) fossimo raggiunti da qualche comunicato che recita l’impossibilità di attuare quanto decretato dalle urne a causa di: ‘la cassa del Comune è vuota perciò …’ ma dico, non si poteva verificare prima la situazione finanziaria e poi, se le possibilità lo permettevano, indire il Referendum a conti fatti? O dobbiamo considerare anche questa una forma di propaganda elettorale … Solo un commento su uno dei Referendum cittadini, quello concernente il verde: chi non vorrebbe più piante/verde in città? È una risposta scontata … ma quanto costa alla cittadinanza, e dove trovare i soldi per attuarne l’opera? Non ci hanno nemmeno comunicato quanto sia venuto a costare il “sondaggio” cittadino. Ma come, dopo qualche giorno dell’insediamento del nuovo sindaco ci hanno annunciato che le casse del Comune sono in rosso … e allora? Ma non voglio dilungarmi su tali temi che il tempo ci aiuterà a considerare, bensì desidero riflettere sul senso di responsabilità cui un amministratore pubblico, un uomo politico in senso lato, a mia opinione, dovrebbe eleggere a virtù, ciò che nell’agone politico italiano registra notevoli carenze. “… Periculum in me recipio” (Cicerone/Livio), in parole povere: congruenza con un impegno assunto e con un comportamento, giacché comporta e sottintende l’accettazione di ogni conseguenza, specialmente dal punto di vista morale; e la classe politica italiana attuale forse non ha ben accolto tutto questo. È da troppo tempo che i “predicatori” si rivolgono ai cittadini con frasi fatte, slogan e battute varie delle quali non vedo la responsabilità oggettiva. A quanto pare le battute e quant’altro ci propinano non risolvono nulla; sono i fatti che producono qualcosa. E di fatti concreti se ne vedono pochi. Ora, in situazioni di crisi di uno Stato non si può mettersi a giocare al pallone contando i goal, bisognerebbe adottare sinergie che vadano oltre ai colori di squadra e, per il bene del Paese – tanto sbandierato da qualsiasi squadra-, unire le forze democratiche al fine di non produrre battute e slogan, bensì fatti. Fatti in cui il cittadino possa riconoscere che la classe politica tutta adotti: “… Periculum in me recipio”.
Gianpiero Délmati
g.delmati@formedicomunicazione.com