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        Marzo 2008

L'Opinione opinabile -

di Gianpiero Dèlmati

 

Articoli e Servizi Particolari

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L’opinione opinabile

Si va al voto!
…è un diritto ma, soprattutto un dovere. Rechiamoci “sereni” alle cabine elettorali e guardiamo più che al “colore”, alle persone…
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“La democrazia non è solo una forma di governo, non è soltanto ciò che è scritto nelle costituzioni. E’ un concetto dell’esistenza che si basa sulla fiducia negli uomini, nell’umanità, nella natura umana”.
Thomas Masaryk (1850 – 1937 - Pres. Repubblica Cecoslovacca 1918 – 1935)

… E allora, come avevo già scritto, due galli in un pollaio… non è cosa. Infatti, l’ex primo ministro ha dichiarato che non si candiderà alle elezioni, ma si dedicherà al mestiere del nonno con i suoi nipotini; dichiarandosi sereno( ?!). Così, come durante tutta la sua legislatura (una delle più brevi nella storia della Repubblica), ha più volte dichiarato. E’ di questi giorni il suo annuncio di ritirarsi dalla politica italiana ( e da quell’europea?). E poi, rimane presidente del Pd, oppure … (se no, è politica anche quella, o no?) Personalmente, faccio fatica credere a questo stato d’animo “sereno” del professore, e nutro un po’ d’invidia nei suoi confronti: ma come, con tutto quello che gli è successo, lui è sempre dichiaratamente “sereno”! Sereno di incassare un no alla richiesta di fiducia al Senato in cui poneva “fiducia”; anche quando gli è toccato di controfirmare lo scioglimento delle Camere? E la solenne strombatura elegantemente propinatagli senza che nessuno (mi sembra), abbia cercato di salvarlo? Mah !
Certo è che questo cercare di apparire e diffondere un cero ottimismo d’immagine (osservate le espressioni facciali delle ultime e/o prossime apparizioni in Tv…), è semplicemente, a mia opinione, ipocrita. Non è credibile il fatto di subire mille traversie (viepiù politiche), e vedersi sgretolare, giorno per giorno, le proprie azioni, le illuminanti idee, i vari tentativi di usare quintali di colla per aggiustare i guasti, e quant’altro può “rovinarti la giornata” che hai trascorso a tessere la tela che poi, altri, “durante la notte”, la scompongono per ricominciare il giorno dopo a tesserne un’altra… no, questo modo di agire non può rendere “sereno” nessuno; tanto meno un capo del Governo (… un capo?!).
Abbisogna essere realistici. I nostri cari ( anche in senso economico) politici dovrebbero comprendere, in modo definitivo, che il dichiarare la sconfitta nel momento della sconfitta palese, nobilita chi la confessa senza intestardirsi, accreditandogli maggior “onestà” morale. Politici di sì fatta, non n’abbiamo bisogno… ammesso e non concesso che n’abbiamo avuto!
Inoltre, le ultime notizie parlano di liste. Anzi, una gara all’ultimo personaggio, per accaparrarsi l’uno o l’altro più popolare; così vediamo operai, padroni, scienziati, manager, presidenti e chi più ne ha, più ne metta… mi sembra di poter dire che parecchie di tali personalità non hanno “bisogno” di uno scranno al Parlamento o al Senato, poiché ritengo che starebbero meglio dove sono ma, come vuole il teatrino della politica italiana, il “prodotto civetta” può attirare molti “ elettori. Mi scuso per aver paragonato persone a prodotti, ma giacché di mercato delle poltrone si parla, il mercato richiede il vocabolo prodotto.
In ogni caso, alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile andiamo a votare, è un diritto ma, soprattutto un dovere. Rechiamoci “sereni” alle cabine elettorali e guardiamo più che al “colore”, alle persone; tenendo ben presente che molte facce le conosciamo da parecchi anni e, permettetemi, stiamo oculati anche con quelli che “sembrano” facce nuove ma che, in verità, sono da decenni nelle fila dei Partiti. E attenti anche a quelle facce viste e riviste, sentite e risentite, che promettono cambiamenti a piene mani: il vero mutamento sono loro stessi allorché se ne andassero! Rammentiamo anche che, se ci consegnano 5…6…7 schede, votiamole tutte, poiché costa meno alla società, vale a dire a noi cittadini!
Votare lo sanno fare tutti; è come votare e chi, che anche questa volta non sembra essere una facile scelta. Assumiamoci responsabilità per responsabilizzare.

Gianpiero Dèlmati