Agosto 2007
MEDIA
E', COMUNICAZIONE-
di Angela Battaglia
Media è, Comunicazione –
TRA LA BUONA E LA CATTIVA INFORMAZIONE
“ Pubblicità, uno dei ruoli dei Media”
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“…che male c’è fare l’intervista a un Manager se attraverso l’intervista arrivano all’Utente informazioni (tipologia di Azienda, Economia, Produttività, Mercato…) che altrimenti non avrebbe?
La visuale deve essere ampia; come altrettanto ampia è la recettività. Stando al livello cultural sociale alto.”
_________________________________________________________________E come no! Notizia, è, conoscenza.
Il Giornale è come un menu: dall’amaro (Delitto di Garlasco), alle altre notizie, alla pubblicità, alle griffe. E’ tutto semplice. Per cui ritengo che possa essere d’accordo anche Franco Abruzzo, Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ed ex Presidente che in data 28 agosto 2007
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=986
scrive: “…Attendo il risveglio della coscienza civile dei giornalisti Lombardi. Ho segnalato un caso clamoroso: riguarda un diffuso settimanale che in agosto ha dedicata la copertina a due noti stilisti con il corredo di una ricca intervista. Ovviamente il servizio è accompagnato da due pagine di pubblicità ospitate anche in altri numeri…”La Gente (noi, gente) è colta e preparata. Sa discriminare e scegliere. Scegliere addirittura nello stesso servizio giornalistico cosa sia Notizia (chi, che cosa, dove, come, quando, perché…) e cosa sia, nello stesso articolo, se dovesse difficilmente capitare, pubblicità o “pubblicità ingannevole”.
La pubblicità si differenzia dalla Informazione per la finalità che vuole raggiungere. La pubblicità ha il compito di promuovere e fare aumentare le vendite, elencando, “informando” il Pubblico che ne è interessato sulle caratteristiche del prodotto o esaltandone (pubblicità ingannevole) qualità non rispondenti. Ma il consumatore-lettore-usufruitore, colto e preparato, se ne accorge, tra cotanto ventaglio, E SCEGLIE.
L’informazione ha il compito nobile di Informare. Per informare è necessario attingere da fonti autorevoli. Per poter informare, il giornalista verifica la veridicità di fatti e la veridicità delle notizie.
A volte c’è coctail informativo. Ma il destinatario della comunicazione (a mezzo Stampa, Video, Voce o Web) sa discernere: perché è colto e preparato.
Quindi che male c’è fare l’intervista a un Manager se attraverso l’intervista arrivano all’Utente informazioni (tipologia di Azienda, Economia, Produttività, Mercato…) che altrimenti non avrebbe?
La visuale deve essere ampia; come altrettanto ampia è la recettività. Stando al livello cultural sociale alto.
E, che male c’è abbinare Produttore al suo Prodotto?
http://www.formedicomunicazione.com/media.htm
La pubblicità specialistica e raffinata si chiama Spot pubblicitario. Spot pagati e altri spazi pagati si chiamano pubblicità. Il resto è Informazione: buona informazione o cattiva informazione. Sta al Giornalista. Sta alla bravura dell’autore, degli autori, farne buona informazione o cattiva informazione.Angela Battaglia
Direttore “Comunicazione e Forme”