Settembre 2005
PUBBLICITA':
Uno dei ruoli dei Media
Angela Battaglia
Pubblicità:
uno dei ruoli dei MediaE' triste che il ruolo dei Media, il ruolo primario, sarebbe di indirizzare ai consumi: "...None of this relates to the traditional function of information and citizenship. What it does is distract the public from its citizen role and direct it toward consumption. (...)".
Lo "dice" Saul Landau, Direttore "of Digital Media Programs at California State Polytechnic University, Pomona" nel suo articolo "Il ruolo dei media" (17 luglio 2005- ZNet Sustainers- www.zmag.org/Italy) tradotto da Giancarlo Giovine, e, dalla quale traduzione riportiamo il primo stralcio:
"Nella loro quasi totalità i dirigenti delle aziende mediatiche rimangono attenti agli interessi dei loro principali azionisti: il profitto e la riproduzione. Per farlo, occorre dar forza all'autorità di governo (al governo al potere) e contemporaneamente presentare una facciata di fiera indipendenza da questa autorità. Tenere separati questi atteggiamenti richiede una qualche finezza.
Inoltre, i networks, i giornali e le stazioni radio più importanti - la FOX di proprietà del dichiaratamente destro Rupert Murdoch, la CNN/TIME WARNER, la CBS/VIACOM, la Disney e altre ancora - foggiano l'opinione e i gusti di massa. I loro principali prodotti sono pubblicità, convincere le persone a volere ciò, di cui non hanno bisogno. Ciò vuol dire che devono imparare a aver bisogno di ciò, che non vogliono. L'estetica dei messaggi pubblicitari e i programmi commerciali contribuiscono a formare il gusto: magro (emaciato) è meraviglioso, ricco (avere tutte le cose materiali, che desideri, a portata di mano) è l'obiettivo dell'esistenza. Il mondo degli annunci pubblicitari e della programmazione identifica il giovane, alto e ben vestito (con vestiti costosi) con la virtù. Nulla di ciò ha la minima relazione con la funzione tradizionale dell'informazione e con la cittadinanza. Quel, che si fa, è distrarre il pubblico dal suo ruolo di cittadino e dirigerlo verso il consumo. (...)"Sì, il ruolo dei Media, è anche questo: indirizzare ai consumi e agli acquisti. Può esserlo nell'onestà e nella correttezza la pubblicità. Con le sue regole imposte dalle Leggi, è una forma di comunicazione (condizionamento?) che produce lavoro e ricchezza.
Shopping significa Economia e Denaro: c'è chi lo spende e, per conseguenza, chi lo incassa.
Ma, ed è questo il male della modernità, il denaro occupa nella scala dei valori contemporanei il primo posto.
Dopo il "denaro", ci siamo accorti, arriva tutto il resto, cioè i Valori: l'amore, gli affetti, la famiglia, l'amicizia, la fedeltà, la fratellanza, l'onestà, la dignità umana,.l'altruismo, la generosità, la fede...
Un Elenco di Valori, questi indicati, che si trovano sparsi un pò dovunque nell'etica e nell'educazione di noi uomini.
Poi, noi uomini, soffriamo di vizi contrari: insensibilità d'amore, mancanza d'affetto; azioni contro l'amore, azioni a danno del patrimonio degli altri, azioni contro gli affetti, disconoscimento del ruolo primario che la famiglia ha, amicizie di interesse, infedeltà, tradimenti...mancanza, cioè, dei nostri doveri morali e civili. C'entra l'Informazione in tutto questo? Proprio no!
I Media favoriscono lo shopping. Anche le infedeltà coniugali favoriscono lo shopping: quello dei beni di lusso, per esempio; e a discapito del patrimonio di famiglia degli "innamorati" di turno, talmente presi che non si preoccupano di imbattersi, con comportamenti contrari all'ordine e alla morale delle famiglie, nell''art. 570 del Codice penale. C'entra l'Informazione anche in questo? Proprio no! Di Agenzie socializzanti la nostra società ne ha: ad ognuna (per non distrarre il pubblico dal suo ruolo di cittadino "What it does is distract the public from its citizen role"), la responsabilità del proprio compito.Angela Battaglia