17 Marzo 2011
Il quadro de "La Bella Rosina"
di Angela Battaglia
IL QUADRO DELLA BELLA ROSINA
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”Dicono che è la bella Rosina; la moglie morganatica del Re”, aveva esordito il venditore di anticaglie varie.
Allora, tre decenni fa, ero troppo giovane per approfondire, io, che avevo già troppi impegni: studiare, insegnare, scrivere…,
ma comprai lo stesso quel quadro, affascinata com’ero davanti ad oggetti del Passato, e, al solito, appena preso, spendevo una parte del mio stipendio mensile di docente in qualche mobile antico o suppellettili antichi che mi attraevano, con la finalità di rendere più bella la mia casa coniugale. Fino però ad arrivare al punto, incoraggiata da sguardi di disapprovazione degli abitanti della casa, di dovermene liberare, segregando in cantina, o relegando in vetrine chiuse, gli eccessi.
Oggi, 17 marzo 2011, Centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, andando a fare visita, agli "eccessi" riscopro “Rosina”
E, invogliata dal ritrovamento, per avere notizie mi catapulto in ore di navigazione in Internet. Passando per diversi siti, tra cui wikipedia, riassumo soltanto alcuni tratti.
“La Bella Rosina”, la giovanissima Rosa Teresa Vercellana, da quanto appreso durante l'escursus di link cliccati, nel 1848 incominciò la sua storia d'amore indotta da Vittorio Emanuele II che era già sposato da sei anni con la cugina Maria Adelaide, con la quale, nel corso del loro legame matrimoniale ebbero otto figli. L’ultimo dei figli era nato nel 1855, lo stesso anno in cui poi morì Maria Adelaide d’Austria, puerpera, titolata regina di Sardegna, madre di otto figli e prima moglie di Vittorio Emanuele II,
Il matrimonio morganatico, col quale non vengono trasferiti i privilegi del consorte alla moglie, tra il primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II e Rosa Teresa Vercellana, Contessa di Mirafiori e Fontana fredda, che dal Re aveva già avuto due figli, viene celebrato in data 7 novembre 1869; coè, le seconde nozze di Vittorio Emanuele II, proclamato Re d’Italia nel 1861, avvengono dopo 14 anni dalla sua vedovanza.
Qui, è opportuno fermarsi, nella consapevolezza che le date storiche per collocare “Rosina” a fatica, potrebbero tornare o non tornare, tante e tali sono le notizie. Mentre, avulsi dai conti e inseriti nelle righe non scritte, rimangono custoditi i sentimenti di uomini e donne che hanno fatto la loro storia personale e la Storia d’Italia.
Angela Battaglia