Febbraio 2007
Dai
Fatti e fattacci, il desiderio di libertà -
di Gianpiero Dèlmati
Dai Fatti e fattacci,
IL DESIDERIO DI LIBERTA’”Libertà non significa fare tutto ciò che si vuole quando e come, significa libertà di agire nel tessuto sociale liberamente, ma senza danneggiare gli altri.”
_______________________________________________________________________E’ veramente sconsolante quanto sta accadendo nel nostro Paese. I fatti e “fattacci”che si registrano nella cronaca e nell’agorà della politica, pongono in discussione i valori di una società che si dichiara d’alta civiltà e di sensibilità sociale tesa alla condivisione, all’integrazione e alla solidarietà (... forse un pò di ipocrisia c’è, o no?). A me non sembra proprio che uccidere, assassinare, rapinare per pochi euro, attuare violenza gratuita a persone anziane, abbandonare infanti per strada, nei cassonetti, lasciare fuori dei Pronti Soccorso persone bisognose di cure immediate, Ospedali che sguazzano nella sporcizia, strutture sanitarie e non, costate miliardi di vecchie lire, abbandonate all’incuria e al vandalismo, compresi macchinari che, in molti casi, risultano essere di nuova concezione e mai usati, quando in altre strutture non si può offrire un servizio completo al malato per via che, appunto, sono manchevoli di macchinari necessari, vieppiù fomentare guerriglia negli stadi contro le forze di Polizia (causando vittime!) e quant’altro registra la cronaca quotidiana, possa dirsi alta civiltà anzi, mi sembra che l’aggettivo più appropriato sia “barbarie” e questa accezione mi fa ritornare alla mete il Medio Evo. Non vorrei che, per certi versi, stiamo entrando veramente in un moderno Medio Evo. Ma!... pensiamoci! Inoltre, stiamo attenti alle speculazioni che orbitano intorno a certi fatti e fattacci; il perbenismo, il buonismo trasuda da tutti i pori della società. Se così fosse, perché allora succede tutto questo? Una democrazia è basata sulla libertà, sì, ma la mia libertà finisce dove comincia quella dell’atro cittadino. Libertà non significa fare tutto ciò che si vuole quando e come, significa libertà di agire nel tessuto sociale liberamente, ma senza danneggiare gli altri. Forse, ci vorrebbe necessariamente più autorevolezza da parte dello Stato, adottando e applicando misure con coraggio da parte d’alcuni ministri, senza tema d’essere impopolari o per la paura di perdere qualche voto o lo scranno ( o forse è proprio questo che non fa agire chi di dovere?). Una democrazia non può e non deve essere in balia di pochi, la democrazia si basa sul consenso dei più. I pochi facinorosi e contestatori in secula seculorum, devono essere isolati, poiché non tollerabili (causa loro) in un Paese democratico; quanto meno, devono rendersi conto che una società che si basa su leggi e normative, largamente condivise, ha una sua legittimata ragione di essere.
Per quanto riguarda l’agorà della politica, stiamo assistendo al teatrino di cui ho già scritto in altre opinioni opinabili e in occasioni appropriate. Non è possibile essere governati da amministratori che, spesso, si dimenticano di essere al & per il servizio del cittadino. Il parlamento dovrebbe essere l’espressione del comportamento di una Nazione sia al suo interno, sia a livello internazionale. Quanto c’è proposto quotidianamente dai politici al governo, sembra, a mio parere, un trovare soluzioni di carattere giornaliero, un dire e un fare che non collimano. Penso non sia troppo credibile, quanto meno duratura, un’alleanza che è solo tale sulla carta, e non rivela nessun’osmosi tra alleati che, a causa di ciò, non pervengono ad una totale condivisione d’idee, le quali, giornalmente (...è sotto gli occhi di tutti), sembrano essere state tirate fuori dal cilindro di un prestigiatore, ma il prestigiatore, siccome è un illusionista, fa apparire ciò che non è.
Quindi stiamo attenti ai prestigiatori ma, soprattutto, ai cilindri!
Sono d’accordo con voi: questa non è un’opinione di carattere positivo, ma è pur sempre un’opinione opinabile.Gianpiero Dèlmati