Aprile 2006
News
di Franco Abruzzo del 21 Aprile
- Per l'anno accademico 2006/2007,
da come aveva preannunciato il
Sottosegretario all'Università Maria Grazia Siliquini,
l'indicazione agl Atenei sarebbe per il riconoscimento
di un massimo di 60 crediti formativi
PROGETTO LAUREARE L’ESPERIENZA
In
nove gli Atenei convenzionati con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti:
di Cassino, Catania, Chieti, Ferrara, Messina, Lumsa di Roma, di Udine,
Consorzio per l'Università Kore di Enna, e l'Insubria con sedi a Varese
e Como
Dalle news del 21 aprile 2006 di Franco Abruzzo,
Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia: diversificazione,
tra Atenei, nel riconoscimento dei crediti formativi agli studenti giornalisti
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Milano, 21 aprile 2006 (Franco Abruzzo). Il
Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università dell'Insubria
(sede di Como) ha deliberato di concedere fino a 10 crediti formativi ai giornalisti
che puntano alla laurea, mentre la convenzione tra l'Ordine nazionale e l'Ateneo
ipotizza fino a un massimo di 80 crediti per i giornalisti professionisti
e fino a un massimo di 60 crediti per i pubblicisti, che potrebbero diventare
rispettivamente anche 96 e 72 "nei casi di eccellenza delle conoscenze
e delle abilità professionali certificate". Ambienti della Facoltà
fanno riferimento al "Manifesto degli studi 2005/2006", che prevede
appunto un massimo di 10 crediti per le "attività opzionali"
(tra le quali rientrano le "conoscenze e le abilità professionali
certificate"). Vengono calcolati a parte (e in aggiunta) i crediti relativi
agli esami pregressi superati presso altre Università e le attività
certificate da altri enti qualificati e riconosciuti dal Miur. La Facoltà
di Scienze della comunicazione (sede di Varese) della stessa Università
prevede addirittura il riconoscimento al massimo di 9 crediti.
La convenzione, stipulata il 21 novembre 2005 tra l'Ordine nazionale dei Giornalisti
(telef 06686231 -email: odg@odg.it) e 9 Università
(Cassino, Catania, Chieti, Ferrara, Messina, Lumsa/Roma, Udine, "Kore"
di Enna e appunto l'Insubria di Varese/Como) ha l'obiettivo di "favorire
una riqualificazione sul piano universitario degli iscritti all'Albo".
Le conoscenze e le abilità professionali, acquisite presso giornali,
periodici, agenzie di stampa, radio, tv sono valutate, dice la convenzione,
secondo le seguenti mansioni: 10 crediti per il direttore
responsabile; 8 per il caporedattore, caposervizio, corrispondente
dall'estero, free lance all'estero, responsabile ufficio stampa; 6
per il divulgatore scientifico; 4 per il redattore,
editorialista, opinionista, cronista, corrispondente dall'Italia, free lance
in Italia, addetto ufficio stampa, addetto al desk e collaboratore. I
crediti, afferma la convenzione, sono attribuiti per ogni
anno di permanenza nelle singole mansioni. I crediti, quindi, potevano
essere moltiplicati per gli anni di permanenza nelle singole mansioni o qualifiche.
L'Università dell'Insubria ha sostanzialmente bocciato le clausole
generose della convenzione, concedendo scarni sconti sul fronte delle "carriere"
professionali dei giornalisti. Chi vuol diventare "dottore" deve
studiare come chi non ha titoli professionali. Nulla da eccepire sul piano
del rispetto dei principi dell'uguaglianza e della concorrenza.
L'articolo 5 del D.M. 22 ottobre 2004 n. 270 (Modifiche al
regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei,
approvato con D.M. 3 novembre 1999, n. 509 del Ministro dell'università
e della ricerca scientifica e tecnologica) stabilisce che "Le università
possono riconoscere come crediti formativi universitari, secondo criteri predeterminati,
le conoscenze e abilità professionali certificate ai sensi della normativa
vigente in materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate
in attività formative di livello postsecondario alla cui progettazione
e realizzazione l'università abbia concorso".
Un tetto ai crediti formativi per l'anno accademico 2006/2007 è stato
annunciato (vedi "Il Sole 24 Ore" del 28 marzo 2006 ) dal sottosegretario
all'Università Maria Grazia Siliquini. «Abbiamo
posto un argine ai "dottorifici" che si sono purtroppo realizzati
in alcune nostre università a seguito della riforma del "3+2"».
Maria Grazia Siliquini, prendendo posizione contro il rischio di esami scontati
per i professionisti, ha affermato che «dal prossimo anno, gli Atenei
potranno riconoscere le conoscenze e le abilità professionali per un
massimo di 60 crediti formativi». E ha aggiunto: «Si
tratta di una scelta di equilibrio per evitare la dequalificazione dei percorsi
universitari, le abbreviazioni degli studi troppo opportunistiche, insomma
il proliferare del mercato delle lauree facili».
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